Dubbio certo

"Ho trovato un momento, era seduto sul muretto della stazione ed era matematicamente certo. Certo di cosa? Uh, di qualunque cosa gli si chiedesse: dov’è il nord, quante sono le stagioni, il tempo è bello o brutto? Se non fosse stato che ero già annoiata a morte mi sarei stufata ad ascoltarlo. Invece il suo parlare mi ha catturato. Non passa il tempo a fare niente! Ora che è certo di tutto quello che è, sta studiando il resto, quello che non è; e non quello che non è una cosa perché è già un’altra, ma proprio quello-che-non-è-e-basta. E questo, mi ha spiegato, gli prende molto, molto tempo e con... una specie di pudore mi ha sussurrato che non sa se riuscirà a venirne a capo. Pensandoci bene, neanch'io"... "Ah, mi presento, sono Flora, nel disegno sono quella a sinistra, sono venuta tagliata, ma fa lo stesso"

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