Segretaria automatica


"La signorina elettronica mi disse -Attenda in linea!- , così aspettai. E aspettai ancora. Ferma e muta. E così ferma e così muta che perfino il tempo si fermò per non disturbare la bolla di silenzio che si era venuta a creare. E anche il silenzio si trovò in imbarazzo perché si riconobbe assordante e sguaiato. Aspettai ancora così bene che diventai attendente.
E interpretando la linea (-attenda in linea!- l’ordine della signorina era perentorio), mi misi in fila per tre, risolvendo l’annoso problema del resto di due. Il vicinato mi ringraziò, perché accompagnata dai 44 gatti tenevo a debita distanza i topi del quartiere. 4 isolati più in là però registrarono il picco storico di 16 topi per abitante e mi dettero del filo da torcere. Io accettai e gira che ti rigira mi ritrovai tra le mani il filo di un vecchio telefono, uno di quelli neri, in bachelite, si: bachelite come i bottoni della prima metà del '900. Quelli eterni. Perché non si usa più la bachelite? Boh. Comunque tenni stretta tra le mani la cornetta: la signorina mi fece i complimenti per il telefono."
Tratto dalla memoria di una cliente diligentemente paziente

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